PARERI INTERMEDI ESPRESSI DAI SOCI
SU INIZIATIVA "RICORDI STAMPATI"
ED EVENTUALE COINVOLGIMENTO DELL'ASSOCIAZIONE


***    Credo che l'appoggio di TAU Visual al Camp debba essere in cambio di tariffa molto agevolata da parte di Benedusi

***    Il brand del fotografo partecipante viene offuscato dal format. l'idea è buona ma andrebbe strutturato diversamente.

***    E' una iniziativa ottima ma sono convinto che possa funzionare solo con e per IL fotografo che l'ha ideata; possiamo "ispirarci" e realizzarla una tantum, non credo che realizzare in modo continuo nella stessa zona possa portare successo, difatti Benedusi la sta rendendo itinerante

***    Credo sia una bella iniziativa proponibile come evento promozionale o di raccolta fondi, ma non come format replicabile in tutta Italia da alcuni fotografi selezionati a pagamento.

***    Ho cambiato idea da "non saprei" a si perchè (appunto) ritengo bellissima l'idea. L'ho ammirata, forse invece che la clonazione si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di un "Ricordi Stampati in tour". Manterrebbe un livello di attenzione, unicità e seguito forse maggiore.

***    1. la partecipazione al colloquio dovrebbe essere indipendente dal camp;  2. ci sarà attività mktg a supporto oppure è tutto a carico del fotografo?  3. se un fotografo è già noto a livello locale forse offre già un servizio del genere;  4. c'è qualche percentuale al proprietario del format?

***    Lavoro a Milano e ho "vissuto" da lontano (neanche tanto) il progetto di Benedusi, che ritengo bellissimo nella sua unicità. Sono molto favorevole al camp come occasione di confronto ma il clonare l'evento mi lascia piuttosto perplesso, potrebbe causare massificazione e rigetto.

***    L'idea iniziale era interessante per l'opportunità di ricevere un ritratto stampato eseguito da professionisti di alto calibro. La versione format sminuisce l'operazione. Potrebbe essere però un punto di partenza per giovani fotografi, non credo per professionisti con un proprio stile

***    Ciao , purtroppo sono d'accordo , sia con i positivi che con i negativi , il prezzo dei ritratti è effettivamente da ricordo in fiera , ma in questo periodo di poco lavoro andrebbe anche bene se ci fosse un grande flusso.

***    Nel mio studio è possibile far ritratti ma non ho macchine per stampare e sarebbe impossibile la stampa immediata. Grazie

***    Credo che sia un modo per rivalutare la foto stampata, dovrebbe essere più chiaro quanto tempo un fotografo dovrà dedicare allo scatto. Perché i costi non sono alti se consideriamo la stampa varrà se la foto verrà scattata in pochi minuti si compenserà la creatività. Il fotografo dovrà essere abile

***    Desidero cortesemente sapere quali sono i requisiti specifici che i ritrattisti di zona selezionati dovranno avere (tecnici, creativi e di relazione con il Cliente) e qual è il costo di partecipazione a questa iniziativa riservata al Socio TAU VISUAL

***    Il format preimpostato rischia sì di livellare i risultati ma potrebbe far dire al cliente "fammi provare con un altro tipo di ritratto", a quel punto si avrebbe un lavoro in più ma i prezzi applicati sono sostenibili sul lavoro per "singolo" cliente?

***    iniziativa lodevole quanto anacronistica, ma interessante, quella sul campo, non quella sul "camp", per raccogliere dati, sentire il polso della popolazione in crescita d'età, i nativi digitali e capire se per qualcuno un costo (stampa esclusa) tale per una singola foto di sé è escluso o meno

***    In tanti, in maniera autonoma, già da un po' di tempo eseguono ritratti di famiglia in scenari di castelli, panorami, in riva al mare, ecc.

***    L’iniziativa di per se è carina ma concordo pienamente con i “Pareri Contro” da voi riportati, in particolare in riferimento al prezzo. Grazie per la consultazione

***    La farei in modo diverso x far capire la diversità tra vera fotografia e cellulari ma impossibile spiegarlo i 240 caratteri.

***    Le novità spaventano sempre. I pro e contro che avete elencato ci stanno tutti. Secondo me dobbiamo solamente impegnarci sempre al massimo delle nostre capacità e non temere nessuno.

***    L'iniziativa dal mio punto di vista, può permettere al fotografo, di ripagarsi dei soldi spesi per il Camp, acquisendo competenze e guadagnando qualcosa. La trovo un'iniziativa privata propositiva ma la trovo anche un poco nazional popolare per Tau Visual.

***    L'iniziativa è certo valida, ma credo che con quei prezzi ad un fotografo professionista di alto livello non gioverebbe, sminuendo capacità e mercato. Al contrario se fossero selezionati i nuovi fotografi del campo che hanno bisogno di una vetrina e di fare esperienza

***    L'iniziativa in sé è positiva, anche se effettivamente potrebbe indurre a imitazioni e ad una conseguente competizione sui prezzi. Penso tra l'altro che nella selezione dei fotografi verrà data priorità a sedi con studi nelle grandi città, d conseguenza noi, " gente di periferia" ;-) saremmo fuori.

***    Nel breve periodo credo possa essere una buona azione commerciale, sensibilizza sull'importanza della foto di famiglia fatta bene e della stampa. Sul lungo periodo rischia, a mio parere, di creare uno svuotamento emotivo dato da una standardizzazione, dove il fotografo non entra più totalmente in gioco

***    Oltre all'incognita relativa ai costi da sostenere per questo camp di formazione, c'è la perplessità relativa alla "formatizzazione" dell'iniziativa stessa. Potrebbe comunque essere un'esperienza formativa interessante.

***    Per un verso sarebbe importante perché riporterebbe valore e significato alla stampa fotografica ed al ritratto. Ma il prezzo mi sembra un gioco al ribasso pericoloso per la nostra categoria. Ci scagliamo sempre contro i colleghi che abbassano i prezzi, mi sembra incoerente

***    Ritengo che l’idea di fondo sia carina, ma avendo il progetto una risonanza sociale abbastanza importante, i prezzi suggeriti rischiano, come indicato nei contro di tau visual, di innescare una gara al ribasso o comunque di giustificare la richiesta da parte dei clienti di prezzi molto bassi

***    Sí mi piacerebbe partecipare se questa è una campagna per promuovere il ritratto e dare informazioni di quanto sia importante il lavoro del fotografo. I prezzi sono buoni per un evento promozionale ma non sono reali e sostenibili. Nel mio caso lavoro unicamente con stampe fine art.

***    Sia i pro che i contro racchiudono elementi condivisibili, mi pare però che il primo incontro a pagamento pre-selezione contenga già un business (che ci può stare) per chi lo ha ideato. Se fosse una iniziativa tauvisual sarebbe ottima, che l'associazione appoggi l'idea di un singolo un pò meno

***    Sono d'accordo con i prezzi bassi, e se devo fare un camp a pagamento per essere selezionato il gioco deve valere la candela

***    Spero che questa iniziativa, se prenderà il via, non si limiti ad un esercizio di stile dei fotografi selezionati, ma stimoli fotografi e soggetti a riprendere contatto prima dello scatto. Solo così l'immagine diventerà un ricordo autentico.

***    Sto riuscendo a vendere ritratti a 175 euro a foto, dopo 4 anni di studio e impostazione del brand. Non sono del tutto certa dei miei sentimenti nei confronti di questa iniziativa.

***    Ci sono dei pro e dei contro, ma secondo me tau deve starne fuori....

***    Credo che la iniziativa sia interessante solo come promozione professionale, ma assolutamente inutile dal punto di vista economico.

***    Faccio ritratti, ma non ho una stampante professionale per consegnare il ritratto subito. Altrimenti mi candiderei

***    I punti 1b e 3b sono effettivamente un rischio, ma le motivazioni esposte in 1a superano le considerazioni negative. Anzi, l'iniziativa potrebbe rivitalizzare il settore.

***    Invece che difendere l'autorialità del lavoro si potrebbe ragionare al contrario e trovare un comune denominatore per fare un lavoro corale di rilievo sociale. Da pensare i dettagli

***    L’iniziativa se si svolge in un contesto come Mia photo fair avrà sicuramente un esito apprezzabile, nonostante il prezzo, ma se si svolge  in altri contesti senza un evento che la pubblicizzi potrebbe avere più difficoltà di raggiungere un positivo esito

***    Iniziativa che ho seguito sui social e apprezzo molto l’idea e l’iniziativa. Proiettandola nella mia realtà, nello specifico un luogo come V. e zone limitrofe credo di difficile applicazione sulla base dei prezzi che sarebbero considerati troppo alti.

***    L'idea non mi dispiace, ma non la trovo originale. Temo possa generare diverse difficoltà che stesso TAU, nella mail con la richiesta di partecipazione, espone come possibili reazioni dei soci. Nonostante le perplessità mi incuriosisce...

***    L'iniziativa di per se sarebbe molto interessante. Ho solo qualche perplessità su una iniziativa del genere su larga scala, o peggio senza la presenza sul territorio del fotografo che l'ha ideata. Sarebbe sicuramente interessante dare supporto in una data locale.

***    L'iniziativa è buona, ma il format NO. I prezzi sono bassi e la cosa più importante per un ritrattista è avere il tempo di personalizzare le luci e soprattutto collocare il soggetto in un giusto contesto e una giusta location... non si può standardizzare ogni cosa, non siamo al supermercato...

***    Non è una decisione facile. Alla fine bisognerà buttarsi, da una parte o dall'altra, visto che i pro e i contro sono tutti validi

***    l'iniziativa è buona. Penso che il problema sia nel convincere un potenziale cliente che 50.00 euro per una stampa A4 è un prezzo abbordabile.

***    Per decidere se partecipare o meno dovrei conoscere l'impegno in termini di tempo e i costi della fase di selezione e della eventuale partecipazione

***    Se da un lato non posso che essere favorevole ad un'iniziativa tendente a valorizzare una branca del lavoro professionale dei fotografi, dall'altra ritengo sbagliata l'idea del camp che faciliterebbe chi ha tempo e denaro per parteciparvi   e che comunque rischierebbe di standardizzare il lavoro

***    Sicuramente si creeranno dei competitor a prezzi minori, ma l’idea originale rimarrà quella più credibile (se si mantiene alta la qualità delle foto)

***    Solo un dubbio: la scelta del fotografo di zona dovrebbe essere fatta solo tra fotografi ritrattisti cioè coloro che svolgono solo questa attività e non "multifunzione" es. mio, io ho messo tutta la mia energia esclusivamente su ritratti famiglia. potrebbe essere verificabile? grazie

***    Sono veri entrambi i pareri, semplicemente si verificheranno in momenti diversi e penso che alla fine o sdoganerà il servizio o semplicemente resterà di nicchia senza creare alcun scombussolamento rilevante

***    Un’idea bella che ha il nobile scopo di diffondere il ritratto fotografico. Devo dire però che non nasconde l’anima commerciale e trovo che il lato spudoratamente commerciale sia poco elegante

***    Vivo in una realtà molto diversa rispetto a dove è nata l'iniziativa. Addirittura a me sembra difficile che si possano trovare tante persone disposte a spendere 50€ per una stampa della propria immagine. Probabilmente si sta presentando con un format popolare, un prodotto di nicchia

***    Al primo impatto ho pensato di partecipare, ma ragionando sulla zona in cui opero ed i prezzi sinceramente sono in dubbio riguardo al successo dell'operazione

***    Attendo gli sviluppi. Ciao.

***    Ciao, ho dei dubbi relativi alla stampa in loco. Soprattutto sulle modalità e la qualità.

***    Dipende se al fotografo viene data la possibilità di avere una determinata area, per evitare eventuale concorrenza con altri colleghi . Ed eventuali contributi formativi per chi come me, non è del settore.

***    è possibile avere una bozza del contratto? Cosa si pagherà, per la concessione del format, cosa sarà incluso e quali saranno i costi da sostenere? Sarà necessario un temporary shop.

***    Ho istintivamente risposto in modo positivo a tutto, conosco il progetto e mi piace, ma lavorando parecchio nel campo del portrait con compensi molto più alti, mi faccio seriamente delle domande.

***    Il format è interessante se pensato per diffondere la cultura del ritratto come documento per i posteri. In tutti altri casi è un modo come altri per far cassa.

***    Il progetto mi piace molto. leggo che molte critiche sono ai i prezzi considerati al ribasso. Per applicare prezzi più alti agli ingrandimenti si potrebbero introdurre formati di stampa minori, recuperando anche quelli storici es album gabinetto anche se so che non è la stampa che incide sui costi

***    leggendo i pro e i contro forse mi trovo più d'accordo con i contro ma ritengo comunque sia una buona iniziativa e reputo positivo che abbiano chiesto a TAU e non tramite "le solite conoscenze"

***    l'unico modo per annullare i pareri contro sarebbe di offrire gratis i ritratti, e trovare sponsors per sostenere le spese. così si elimina la corsa al ribasso

***     Non mi reputo un buon ritrattista per essere parte dei candidati.

***     L'unico neo riguarda l'adozione di un format per realizzare le immagini. Ritengo che su questo punto sia possibile lavorare per raggiungere un compromesso per non danneggiare o sminuire né l'idea di Settimio né l'identità del fotografo locale

***     In quanto fotografa documentarista il mio lavoro ha come base il "ricordo stampato", altrimenti la fotografia (in generale) ed la mia fotografia (in particolare) non ha assolutamente senso. Ma purtroppo non lavoro in studio, non faccio sedute da mezz'ora e non sono una ritrattista. Si è mai pensato ad un modo per integrare i diversi tipi di fotografi di famiglia in questo progetto?

***    Non fotografo persone, quando capita mi sento non in armonia con la mia indole... ben venga che lo faccia qualcun altro.

***    non mi è chiaro se il franchising ha dei costi o meno, ma sono comunque interessato a seguire un incontro di confronto e formazione su questi argomenti.

***     L'idea di per se è bella, ma l'ho già vista fare a un mio collega delle mie parti, forse perché vi ha copiati oppure è solo una casualità, non ve lo saprei dire ma sicuramente la stampa costava molto meno quindi oltre a bruciarsi da solo ha bruciato anche l'idea. Penso anche che una manifestazione del genere potrebbe scatenare l'odio e l'invidia di altri colleghi e questo potrebbe succedere anche tra soci selezionati e soci scartati (residenti in zone vicine) che magari sentendosi esclusi potrebbero decidere di abbandonarvi. Direi che la cosa andrebbe rivista escludendo l'associazione come collaboratrice.

***     Secondo me, potrebbe funzionare solo se fosse tutto gestito da soggetto terzo e, nel caso specifico, dall’Associazione. Oppure potrebbe diventare una sorta di consorzio tra fotografi.

In questo caso mi sembra, perdonate la franchezza e con tutto il rispetto per Settimio, una delle tante (troppe) iniziative di aziende private che più che dare un servizio ai fotografi, li trasforma in clienti “vendendogli” consulenza di supporto e, pensando alle stampe, materiali ed apparecchiature.

***     Vedrei il progetto molto buono ed interessante se gestito da un soggetto condiviso tra gli operatori, tipo consorzio, cooperativa o altra forma fiscalmente giusta che lascerebbe la partecipazione paritetica degli operatori.

***     Anche Rankin ha proposto ritratti a 100 sterline, ma lo ha fatto per un pomeriggio.

Settimio è stato bravissimo a creare questo formato e farlo crescere. Allargandolo a tutta l’Italia e facendo fotografare altri sicuramente dimostra una grande capacità imprenditoriale. Gioverà a lui, ma non credo che possa giovare molto alla categoria.

Vendere un ritratto a 50 euro (meno le tasse, meno le spese e meno una percentuale per lui) dubito che possa fare guadagnare i fotografi coinvolti. Creerà invece un riferimento di prezzo standard sopra il quale tutto sembrerà caro.

***     Non mi sembra una buona cosa appoggiare questa iniziativa, ma temo che la sua diffusione sia inevitabile. Come era inevitabile che le redazioni smettessero di comprare immagini e le prendessero gratis da Unsplash.

***     Anni fa ho frequentato un corso di fotografia al Toscana Foto Festival con Settimio Benedusi; in contemporanea c’era anche Giovanni Gastel.

Nel ricordo che ho di quel periodo (…) fatico a ritrovarlo oggi… forse perché siamo semplicemente noi che cambiamo…

Nel termine “Faccista”... che mi ricorda il Toscani non trovo quella grazia che magari uno potrebbe ricercare nel ritratto di famiglia di cui si parla: vedo un business.

***     Sarebbe interessante che il lavoro svolto durante le sessioni di ritratto sia ,attraverso una liberatoria firmata dalla persona ritratta, inserito in una selezione effettuata da Tau visual  per creare una pubblicazione che comunichi e storicizzi l’interpretazione del ritratto in Italia in questa prima parte del secolo e con essa i volti delle persone comuni e dei personaggi della nostra epoca eseguiti da fotografi noti e meno noti.

***    Ritengo che bisognerebbe valutare il ricavo che avrebbe il fotografo per questa operazione. Cosa si intende per "cornice"? Non vorrei che l'operazione si trasformasse in un costo per il fotografo

***    Seppur bassi, i costi delle stampe secondo me nella mia zona, sono visti come molto alti.

***    Un'altra modalità per la selezione è quella più classica del portfolio e/o attività significative sul tema svolte dal candidato. Per i più lontani il camp può essere un problema.

***    Secondo me i prezzi sono bassi per l'autorialità messa in campo. Il rischio di imitazioni low cost c'è. Bisognerebbe studiare bene l'approccio e la replicabilità. Settimio è Settimio...

***     Conosco e seguo da tempo questo bel progetto di Benedusi. Un bel modo accessibile a tutti per far rinascere il desiderio di un ritratto professionale. La cifra non è così bassa considerando il tipo di servizio offerto. Formula "sempre e solo B/N one shot più o meno sempre stessa luce". Trovo invece strana la formula selezione tramite workshop a pagamento che percepisco, personalmente, come business un po’ forzato.

***     Pur considerando l'ottima idea di questo progetto, che riporta alla ribalta la fotografia di ritratto, credo che facendolo diventare un format da impiegare in più città possa portare ulteriori difficoltà ai fotografi locali. Il prezzo molto contenuto a cui vengono vendute le stampe è fattibile pensato sulla quantità di ritratti fatti in un giorno. Un fotografo esterno a questo format, che già si scontra con la difficoltà quotidiana di far capire il valore della fotografia in termini economici, si ritroverebbe ancora più in difficoltà. Mi riferisco alle piccole realtà, come quella in cui vivo io.

***     La fotografia dovrebbe essere democratica e dare la possibilità a tutti di essere colta, vista, appesa, toccata, stampata. Promuoviamo una campagna per invogliare gli utenti a stampare a raccogliere a divulgare e nel merito facciamolo senza metterci uno contro l'altro, senza (se non necessario) pensare sempre al dio denaro.

Penso a una sorta di 24 h Italia Tau Visual e di tutti quegli sponsor che a livello locale possano così promuoversi " se non la stampi la perdi" -- "un momento non è per sempre se non lo stampi"

***     In buona sostanza, per quanto mi riguarda, mettendomi nei panni di Tau sarei molto combattuto.

Come si fa si sbaglia ma l'alternativa é non fare e l’immobilismo non mi é mai piaciuto.

Quindi conscio che sia un’iniziativa che potrebbe portarmi piú critiche del solito forse mi ci butterei.

***     La cosa é lecita e ben studiata dal punto di vista di Settimo ma l' appoggio e la conseguente pubblicità da parte di una associazione mi lascia perplesso per quanto riguarda la reazione di alcuni soci ( non dimentichiamo che siamo fotografi ...e non aggiungo altro).

***     . Non mi è chiara però la novità, vedendo le foto, dal punto di vista creativo e in che modo questo fotografo voglia fare marca: vende un'idea ( non mi è chiara quale) o cerca di aumentare il numero di negozi sul territorio col suo marchio e standard? infatti nella proposta non si capisce cosa offra: seleziona fotograf@ con negozio a cui "vende" un modo di lavorare o ricerca fotograf@ freelance da inserire in propri negozi che ha intenzione di formare per espandere la propria marca e farne uno standard?

***     L'iniziativa in sé e interessante ma a mio parere andrebbe sviluppata coinvolgendo tutti i soci nella realizzazione dei ritratti al pubblico. Volendo dare una mia piccola idea si potrebbero raggruppare i vari soci in varie città (in base alle loro zone di provenienza) o in zone se si trovano in grandi città e creando dei gruppi di 3 -4 -5 soci si potrebbero realizzare degli open day dov'è i fotografi dell'associazione realizzano ritratti ai costi indicati nell’e-mail come una sorta di presentazione al pubblico. In questo modo avrebbe più visibilità sia l'associazione, sia il fotografo associato. Il tutto potrebbe essere sia abbinato all'iniziativa Ricordistampati con un binomio con l'associazione, sia come un’iniziativa gestita direttamente dall’associazione.

***  L’iniziativa è affascinante, ma il fatto che preveda un investimento di tempo ed economico alla partecipazione del camp non la appoggio appieno in quanto sono favorevole ai vari workshop ma dover partecipare per potermi candidare la vedo una costrizione e non sempre fattibile.

***  Credo che il "camp" di selezione potrebbe essere gratuito, almeno per gli associati TauVisual. Non condivido la paura del prezzo al ribasso, la vedrei più come un'offerta promozionale una tantum per diffondere il ritratto, calmierando il prezzo a certe condizioni.

***  Trovo solamente negativa la selezione tramite camp a pagamento, pare che facciano tutto questo solo per avere partecipanti al camp.

***   Sull’iniziativa per sé, posto che personalmente penso sia fichissimo e che Settimio faccia un gran bene a proporla (le foto vanno stampate, e stampate bene!!!), penso altresì che funzioni se è Settimio (o Toni) a farle: in certi contesti, con certa gene, certa nomea e certa fama… Molti e molte di noi già fanno lo stesso, con sorti alterne.
I fattori in ballo sono tanti ma, per me, il format standard NON è la panacea. Banalmente, la loro grafica, con me non centra nulla!!!
Io non faccio ‘foto da far west’.

***   Mancano parametri secondo me fondamentali per esprimere un parere: luogo e costo partecipazione camp, eventuali costi/royalty/percentuale da pagare per l'uso del marchio, se l'uso del marchio si potrà usare per un numero limitato di eventi e chi li decide, e altri dettagli